Luca Cambiaso, Crocifissione
Autore : Luca Cambiaso
Titolo dell'opera: Crocifissione
Data : 1565 ca.
Ubicazione: Chiesa della Santissima Annunziata del Vastato
Dimensioni : 231x138 cm
Tecnica: olio su tavola
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Descrizione dell'opera
Luca Cambiaso, grande artista del Cinquecento, negli anni cinquanta-sessanta opera una “scelta di moderazione” caratterizzata da scelte di impianti tradizionali e da una ripresa delle ricerche coloristiche non senza riflessioni attente su Correggio, la pittura emiliana (Parmigianino) e i pittori veneti. La “sua maniera cubica” deve molto alle ricerche dell'Accademia” di virtù e ai personaggi che ruotavano intorno a questa istituzione e che operavano tra Roma e Genova.
Al 1565 circa risale la Crocifissione che si trova nella Chiesa della Santissima Annunziata del Vastato. Venanzio Belloni riporta la notizia secondo la quale tra i beni di Girolamo Balbi, alla data 1647, era citata una “Copia del Cristo Crocifisso che è nella nostra cappella dell’Annunziata”, commentando detta dicitura non solo come ulteriore conferma della committenza originaria, ma come prova che il dipinto conservato all’Annunziata non possa credersi di mano di Cambiaso, il cui nome “difficilmente si sarebbero lasciati sfuggire se si fosse trattato del ben noto pittore”. Quello che non convinceva l’occhio attento del Belloni era quel tratto “duro” e allo stesso tempo “povero” con cui giudicava la resa pittorica.
La tavola inizialmente era collocata nel transetto sinistro all’altare dei Balbi ma nei primi decenni del Settecento venne spostata in sacrestia dopo che Jacopo Antonio Ponsonelli venne incaricato di fabbricare il grande altare della cappella sinistra del transetto intitolata a San Pasquale Baylon. In seguito alla soppressione napoleonica, i frati si videro costretti a trasformare il vano della sacrestia in refettorio, e perciò il dipinto venne collocato in una piccola cappella addossata alla facciata “appena dopo l’entrata di destra”. Infine dopo la guerra, venne posta nella sua collocazione attuale, cioè sulla parete destra della cappella intitolata a Nostra Signore della Mercede, costruita a partire dal 1587 da Gerolamo Moneglia, ma fortemente compromessa dai danni bellici e, pertanto, nel suo aspetto attuale sensibilmente ricostruita. Di quest’opera esistono varie copie: un altro Crocifisso di Luca Cambiaso si trovava nell’oratorio dei SS. Pietro e Paolo, ora però conservato nel museo diocesano. Questa tavola è sicuramente una delle ultime dipinte dal Cambiaso prima di scegliere come supporto prediletto la tela. L’opera si presentava centinata nella parte alta, intervento resosi necessario per l’inserzione in una delle tante cappelle che hanno ospitato il dipinto nel corso dei secoli, oggi però l’aggiunta di pochi centimetri non è più presente.
La Croce posta sotto un cielo denso di nubi è esattamente al centro della tavola e ne misura altezza e larghezza attirando su di sé ogni attenzione. La parte inferiore ha per sfondo uno splendido paesaggio delineato da una pennellata dettagliata e mossa allo stesso tempo, dove si possono riconoscere i profili di alcune case, più in lontananza alcuni soldati a cavallo e tre armigeri, nell’angolo inferiore destro dipinti di spalle. A sinistra troviamo le figure di san Giovanni in piedi vicino alla Croce con le braccia alzate e della Vergine svenuta dal dolore tra le braccia della Maddalena. Dai piedi di Gesù inchiodati alla Croce sgorga un fiotto di sangue che si impone alla vista quasi come una macchia cromatica. Le singole figure sono descritte da una linea rigida e questo accentuato rigore va letto anche in relazione al contenuto iconografico affrontato raramente dall’artista. Le suggestioni da Tiziano, la drammatizzazione dell'ampio spazio del paesaggio, convivono con una forte geometrizzazione delle figure della Vergine e dei soldati.
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Fonti
Carlo Giuseppe Ratti, Storia de’ pittori et architetti liguri e de’ forestieri che in Genova operavano secondo il manoscritto 1762, a cura di Maurizia Migliorini, Genova 1997: “Si è acquistato tal credito il Cambiaso che molti uomini valenti hanno intagliate sue opere come Guido Reni, Scaminozzi, Coelemans.”
Federico Alizeri, Guida artistica per la città di Genova, prima giornata, Genova 1846: “E’creduto inventore del metodo di disegnare per cubi le figure umane, che il Lomazzo attribuisce a Bramante ed esperto nel formare lavori di plastica per giovarsene al chiaroscuro.”
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Bibliografia
Suida Manning, Bertina / Suida,William, Luca Cambiaso La vita e le opere, Milano 1958.
Manzitti, Anna, Crocifissione, a cura di Piero Boccardo, Franco Boggero, Clario Di Fabio, Lauro Magnani, Luca Cambiaso un maestro del Cinquecento europeo, Genova, 2007, pag. 298.
Sciolla, Gianni Carlo, Fortuna e sfortuna di Luca Cambiaso,in: a cura di Piero Bocardo, Franco Boggero, Clario Di Fabio, Lauro Magnani, Luca Cambiaso un maestro del Cinquecento europeo,Genova, 2007, pag. 151-152.
Magnani, Lauro, Luca Cambiaso da Genova all’Escorial, Genova 1995